Grazie al ritrovamento di alcuni reperti archeologici di età nuragica, si può attestare che il comprensorio di San Teodoro era abitato fin dal periodo Neolitico.
Un documento del terzo secolo d.C. attesta l’esistenza di un piccolo centro abitato all’epoca romana, chiamato Coclearia. Non si la certezza assoluta, ma comunque con buona probabilità questa località potrebbe essere ubicata nelle vicinanze dell’attuale centro storico.
Dalla fine dell’età classica e per l’intero periodo alto-medievale, le vicende del territorio di San Teodoro risultano ignote. Molto probabilmente il suo nome deriva dalla sua chiesa, dedicata ad un soldato romano martire del quarto secolo d.C. Le prime notizie certe risalgono al tardo periodo giudicale, faceva parte della curatoria di Posada del Giudicato della Gallura. Il territorio era costituito da piccoli centri abitati, denominati ville, scomparsi nei secoli successivi. Uno di questi era chiamato Offolle, primo nome che con molta probabilità si evolse in Oviddè, le sue ultime notizie risalgono al 1348. Più tardi, molto probabilmente a causa della peste questa comunità si disperse.
Nel lontano quattrocento, diversi viaggiatori descrissero la zona come terre boschive e semi deserte, abitate perlopiù da pastori. Il territorio fece parte in seguito alla conquista aragonese dell’isola nel XIV secolo, di un feudo che comprendeva grosso modo gli attuali comuni di Posada, Siniscola, Torpè, Lodè, Budoni e San Teodoro. Questo feudo fu noto con vari nomi, tra cui quello di Contea di Montalbo o Baronia di Posada. San Teodoro d’Oviddè è il nome con cui è stato conosciuto dal 1700 circa.
Con l’eliminazione dei feudi messa in atto dalla Casa Savoia, tutto il territorio rimase comunque accorpato al comune di Posada. La zona fu popolata da coloni di origine tempiese, abitanti con diverse origini culturali e linguistiche rispetto alla popolazione delle Baronie. La conseguenza fu l’inesorabile voglia di distacco amministrativo dal comune di Posada, che avvenne solo nel 1959.
Negli anni sessanta, grazie all’arrivo del Principe Aga Khan nella vicina Costa Smeralda, San Teodoro ebbe un grande rinnovamento con una notevole espansione del suo abitato: furono costruiti numerosi insediamenti turistici, ville con giardini e nacquero diverse attività turistiche seguendo lo slancio della vicina Costa Smeralda.
Da allora il piccolo comune Gallurese è una delle mete più popolari della Sardegna, ha una popolazione di circa 5000 abitanti e la sua economia è basata sul turismo balneare e alle sue attività di servizi connesse alla presenza di numerosi turisti.